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METE
TURISTICHE
Grosseto
Nel cuore della Maremma si trova Grosseto, le cui origini
risalgono all'alto medioevo; gli sporadici ritrovamenti più
antichi effettuati nella città non sono sufficienti
a provare un'origine Etrusca o Romana.
Fin dall'agosto 803 la chiesa di San Giorgio e molti suoi
beni vennero dati in enfiteusi a Ildebrando degli Aldobrandeschi,
i cui successori furono conti della Maremma grossetana fino
alla fine del XII secolo. Il 1138 fu un anno importante per
la città perché vide il trasferimento della
sede vescovile da Roselle a Grosseto. Gli anni successivi,
pur con alterne vicende, videro la città prima sotto
la "protezione" di Siena, poi sotto i Medici, in
seguito sotto i Lorena.
Con il Granduca Pietro Leopoldo, Grosseto ottenne la separazione
da Siena e con Leopoldo II vide il compimento di molte opere
di bonifica che posero fine al grande flagello della pianura
maremmana: la malaria.
Interessante il centro storico, racchiuso entro le esagonali
Mura medicee, con il Duomo romanico-gotico, che conserva numerose
opere d'arte, tra cui la venerata Madonna delle Grazie di
Matteo di Giovanni e due splendide vetrate rinascimentali,
il monumento più interessante della città. Iniziato
nel 1190 ha visto, però, numerosi rimaneggiamenti e
restauri che gli hanno tolto parte del primitivo splendore.
Interessanti anche il trecentesco convento di S. Francesco
con il pregevole Crocifisso attribuito a Duccio di Buoninsegna
ed il Cassero senese, inglobato nella ben conservata cinta
cinquecentesca delle Mura Medicee che, esaurita la loro funzione
difensiva, assolvono oggi al ruolo di "verde passeggiata"
Capalbio
Posta su una collina in prossimità del lago di Burano,
Capalbio ha l'aspetto del tipico paese medievale: struttura
piramidale con rocca merlata al centro e possente cerchia
muraria. Di particolare rilievo la pieve romanica di San Nicola,
del XII secolo, dai bei capitelli a motivi vegetali e zoomorfi,
la quattrocentesca porta senese e l'oratorio della Provvidenza,
appena fuori le mura, che custodisce un affresco del Pinturicchio.
Di possibili origini etrusco-romane, ma sviluppatasi a partire
dall'alto Medioevo, Capalbio è stata nel secolo scorso
regno di briganti. Oggi è meta di vacanze raffinata
ed esclusiva. Nei dintorni, due belle ville romane e l'oasi
faunistica del lago di Burano.
Orbetello
Cittadina ricca di storia, situata su una lingua di terra
che si estende nella laguna, Orbetello ha origini villanoviane
e fu un importante centro etrusco, come testimoniano i resti
imponenti delle mura e i numerosi reperti rinvenuti. Passata
dai bizantini ai longobardi, dagli Aldobrandeschi agli Orsini,
da Siena agli spagnoli, che nel 1557 la fecero capitale dello
Stato dei Presídi, Orbetello ha subito pesanti rifacimenti
conseguenti alle distruzioni dell'ultima guerra, che hanno
in parte alterato il vecchio nucleo. Da vedere, in particolare,
le architetture del periodo spagnolo: la porta Medina Coeli,
le fortificazioni, la polveriera Guzman e la torre dell'Orologio.
Importante testimonianza architettonica medievale è
il trecentesco Duomo dell'Assunta, costruito probabilmente
su un precedente tempio etrusco, che conserva un notevole
polittico marmoreo di epoca preromanica.
Porto
Santo Stefano
Dominato dalla rocca secentesca a pianta quadrata, costruita
dagli spagnoli per difendere il porto, Porto Santo Stefano
nacque nel XV secolo come villaggio di pescatori. La pesca
ha continuato ad essere l'attività quasi esclusiva
dei suoi abitanti fino a non molti decenni fa, prima che la
località diventasse un centro turistico balneare rinomato,
frequentato da un turismo variegato, esclusivo o popolare,
stanziale o di passaggio in attesa dell'imbarco per le isole
dell'Arcipelago toscano. Nel periodo estivo non mancano le
attività culturali e le mostre, ospitate dalla fortezza.
Casiglione
della Pescaia
Un castello che evoca antichi assalti pirateschi, un pittoresco
paese con tortuose stradine che conducono a splendide vedute
della costa, un porto attrezzato per imbarcazioni di tutti
i generi, un mare pulito e lunghe spiagge sabbiose con tratti,
ai margini dell'abitato, ancora liberi da stabilimenti balneari,
un clima particolarmente favorevole: ecco quello che fa di
Castiglione una delle località più note e frequentate
della costa maremmana.
Antica roccaforte medievale, prima pisana, poi aragonese ed
infine senese, divenne proprietà medicea nel XVI secolo.
Col granduca lorenese Pietro Lepoldo nel XVIII secolo Castiglione
rappresentò il punto di partenza per la bonifica delle
paludi maremmane. Ne è testimonianza la cosidetta Casa
Rossa, sede del Museo multimediale della Diaccia Botrona.
Castiglione della Pescaia deve il suo nome alla pescosità
delle sue acque, apprezzata fin dall'antichità. Anche
oggi una delle più care abitudini dei villeggianti
è quella di aspettare nel tardo pomeriggio l'arrivo
dei pescherecci per acquistare il pesce appena scaricato.
Vetulonia
Di origine villanoviana (VIII secolo a. C.), Vetulonia fu
una delle più ricche e potenti metropoli dell'Etruria,
come si evince dai resti della cinta muraria - ancora in parte
visibili tra due torri medievali (Mura dell'Arce) - nonché
dalla straordinaria estensione e ricchezza delle sue necropoli
(Poggio alla Guardia, Poggio alle Birbe, Poggio al Bello,
Colle Baroncio, Poggio Valli, Le Dupiane, Poggio Pelliccia).
Da vedere in particolare le tombe della Pietrera e del Diavolino
II. Prima di accedere al borgo medievale, dove ha sede il
nuovo Museo archeologico, i cosiddetti Scavi "città"
offrono interessanti reperti del II-I secolo a. C., mentre
resti di edifici e mosaici affiorati nella zona "Le Banditelle"
inducono a localizzarvi il foro della Vetulonia romana.
Parco
dell'Uccellina
Conosciuta anche come Parco dell'Uccellina, quest'area protetta
istituita nel 1975 è formata dal tratto di costa tirrenica
compreso tra Principina a Mare e Talamone e dal suo entroterra
fino all'altezza di Alberese e della statale Aurelia, attraversato
dai Monti dell'Uccellina. Sono stati predisposti ad uso dei
visitatori itinerari di diversa difficoltà, per alcuni
dei quali è necessario essere accompagnati da una guida.
I diversi ambienti del parco si succedono in splendida armonia:
l'estremità settentrionale è occupata da una
vasta zona umida delimitata dall'Ombrone, la quale lascia
il posto, a sud del fiume, a una pineta monumentale di 600
ettari voluta da Leopoldo II di Lorena a protezione dei terreni
coltivati immediatamente vicini. I Monti dell'Uccellina, che
raggiungono i 417 m di altitudine, sono coperti sul versante
esposto alla costa da una fitta macchia mediterranea, la quale
si alterna sull'altro versante a boschi di caducifoglie. La
fauna del parco è quanto mai varia, soprattutto per
quel che riguarda gli uccelli, stanziali o migratori.
Monte
Argentario
L'Argentario, (perimetro 39 km), un'antica isola saldatasi
nel corso dei secoli al continente è oggi un alto promontorio
roccioso, sovrastato dal Monte Telegrafo (m 635). Caratterizzato
da una costa movimentata da golfi, punte, isolotti e minuscole,
suggestive baie, è coperto da una folta macchia mediterranea
e da coltivazioni di agrumi, olivi e viti. Tutto il tratto
meridionale della riviera maremmana è dominato dalla
presenza grandiosa di questo monte cui fanno corona nel mare
le isole del Giglio, di Giannutri, o ancora Capraia, Montecristo,
Pianosa e Gorgona.
C'è una anello stradale che abbraccia il monte Argentario,
a tratti sterrata, lungo la quale si aprono splendidi panorami
e suggestive calette dove l'acqua del mare è azzurrra,
turchese, a volte color cobalto. L'Argentario è meta
di un turismo attento, fuori dagli itinerari di massa: ideale
per gli amanti del mare grazie alla presenza di tre porti
(Port'Ercole, Porto S. Stefano e Cala Galera), gli amanti
della natura, gli amanti della buona cucina maremmana, gli
amanti dell'archeologia di cui la zona è particolarmente
ricca di necropoli e musei etruschi , gli amanti del relax,
e la notte l'Argentario offre attrazioni e svago per tutti.PORTO
SANTO STEFANO
Porto Santo Stefano è la cittadina più importante
del promontorio, sede del comune sparso del Monte Argentario.
Molto utilizzati da ogni tipo di imbarcazioni sono i due porti,
Porto Vecchio e Porto Nuovo.
La cittadina è dominata da una Torre senese del XV
secolo. E' luogo d'imbarco per l'isola del Giglio.
Dal Porto è possibile imbarcarsi per raggiungere le
varie isole dell'Arcipelago toscano
Biglietteria per le Isole di Porto S. Stefano
Telefono: 0564 812920
Fax: 0564 811160
Porto
Ercole
Porto Ercole di origine romana (Portus Eculius) a 12 km da
Porto Santo Stefano è posto sulla costa orientale dell'Argentario.
Il centro storico conserva antichi valori tra i quali: la
grandiosa Rocca, i Forti Spagnoli Stella, S. Barbara e Monte
Filippo e il palazzo Consani del XVI secolo. La ricca vegetazione,
il litorale scoglioso movimentato in piccole insenature e
arenili, le ridenti spiagge dei dintorni, fanno di Porto Ercole
una nota stazione balneare.ANSEDONIA
Ansedonia occupa l'area dell'antichissima citt di Cosa,
colonia romana fin dal 273 a. C. Gli scavi archeologici confermano
l'importanza della citt nell'et repubblicana e
imperiale romana. Presso la riva, sorge una torre medievale
che ha preso il nome di Puccini, perchÈ il grande musicista
vi dimorÚ qualche tempo e vi compose parte della Tosca.
Di eccezionale fascino è il Bagno o Spacco della Regina,
uno scavo straordinario adibito forse a tempio dagli etruschi.
Museo
Archeologico e d'Arte della Maremma
L'istituzione del "Museo Archeologico e d'Arte della
Maremma" risale alla donazione a favore della città
della biblioteca e della collezione privata del canonico G.
B. Chelli avvenuta nel 1865.
Nonostante alluvioni e bombardamenti che ne hanno segnato
negativamente la storia, il Museo è oggi uno fra i
più ricchi e documentati della Toscana.
L'attuale sistemazione lo vede diviso in varie sezioni espositive
articolate sui tre piani del palazzo. Il piano terreno ospita
una serie di materiali preistorici e protostorici provenienti
da tutto il territorio maremmano; vi sono esposti strumenti
litici, ceramiche, un importante corredo di bronzi provenienti
dall'Isola del Giglio e una sezione particolarmente ampia
dedicata a Roselle, il maggiore centro archeologico grossetano.
Il primo piano è suddiviso per zone topografiche ed
espone materiali, d'età etrusca e romana, provenienti
dai numerosi siti archeologici maremmani; di notevole interesse
in questa sezione, una collezione di ceramiche arcaiche del
territorio di Vulci (buccheri, vasi corinzi, etruschi, attici,
ecc.).
Il secondo piano, che ospita l'ex Museo Diocesano, è
costituito da una pinacoteca, con opere di scuola senese e
fiorentina dal XIII° secolo in poi, da una raccolta di
statue lignee ed arredi sacri e da una raccolta di ceramiche
medievali provenienti in gran parte dagli scavi effettuati
nella Fortezza di Grosseto.
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