Il tempo
in toscana
A cura del LAMMA
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La
nota città d'arte è racchiusa entro
il cerchio arborato delle mura cinquecentesche,
al di sopra delle quali si vedono emergere numerose
vetuste torri: quella rossa chiomata dei Guinigi,
la Tor dell'Ore ed altre ancora, oltre ai campanili
merlati delle chiese.
All'interno della cinta muraria una città
affascinante ricca di tesori incomparabili.
Antiche anguste vie fiancheggiate da alti palazzi
in cotto o in pietra dove si |
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aprono
leggiadre poIifore fiorite di gerani, piazzette
appartate con fontane zampillanti, aurea luminescenza
di mosaici bizantini, giardini chiusi da cancellate
di ferro popolati di statue, ed alto nel sole, lo
scintillare dei marmi preziosi e policromi delle
chiese monumentali incombenti su grandi piazze popolose:
San Michele, S. Maria Forisportam, San Frediano
e la Cattedrale di S. Martino, nel cui interno,
in un prezioso tempietto è custodito e venerato
il "Volto Santo" e più in là,
nella penombra silenziosa, riposa Ilaria del Carretto,
chiusa nel bianco sarcofago di Jacopo delle Quercia. |
STORIA
DI LUCCA
Lucca ha una fondazione molto antica, che risale ben
oltre l'era cristiana; ma è difficile dire se
sia di matrice ligure o etrusca, poiché ovviamente
è assai parziale il ritrovamento di dati che
documentino l'una o l'altra ipotesi. Tuttavia fu certamente
una colonia romana e un visitatore attento ne rintraccia
alcuni elementi anche semplicemente passeggiando per
le vie cittadine: se infatti percorre via Fillungo,
partendo da piazza S.Frediano e prosegue più
o meno a dritto fino a via S.Girolamo, ha senza saperlo
percorso l'antico tracciato del cardo, come i romani
chiamavano la via che tagliava da nord a sud i loro
centri abitati. Nello stesso modo, se dalla odierna
porta S.Gervasio giunge fino alla porta S.Donato, ha
percorso il decumano, cioè la via che attraversava
l'abitato da est ad ovest. La struttura e l'ordinamento
di stampo romano della città si fusero ben presto
con le forme e l'organizzazione del cristianesimo; più
tardi Lucca attraversa una "stagione" longobarda
ed una carolingia, durante le quali assunse un ruolo
privilegiato e una certa importanza: capoluogo della
Tuscia, importante nodo viario, precoce centro commerciale
e sede di una zecca. Si giunge così a quel periodo
che possiamo collocare, per ragioni di brevità
e chiarezza, circa tra il 1050 e il 1300, durante il
quale, a Lucca come in altre città, una nuova
assunzione di responsabilità da parte della collettività
dette luogo ad un processo innovativo di sviluppo urbano
e commerciale. Nasce in questo modo il comune, Lucca
diviene e si consolida come città-Stato autonoma,
si costruisce una nuova cerchia di mura perché
l'area urbana si è ampliata, crescono i commerci
e la popolazione, si erigono nuovi edifici. Negli ultimi
decenni del 1200 il numero dei cittadini lucchesi è
tra le 10.000 e le 20.000 unità e si calcola
che nel giro di un secolo siano state edificate 700
nuove abitazioni, chiese e torri gentilizie. Gli imperatori
visitano spesso la città, le concedono una serie
di importanti riconoscimenti, come per esempio la conferma
del diritto di battere moneta, e il comune si rafforza,
trovando un equilibrio tra le sue proprie esigenze e
quelle imperiali. Durante il XIII secolo fioriscono
moltissime corporazioni delle Arti artigiane e commerciali;
ad esse facevano capo i cambiavalute, i notai, i fornai,
i medici, gli speziali, i setaioli e tante altre categorie.
Gli scopi principali delle varie corporazioni erano
di regolare e proteggere l'esercizio del mestiere e
determinare i salari. Nello stesso periodo troviamo
la città suddivisa in cinque parti corrispondenti
alle porte di S.Donato, S.Pietro, S.Gervasio, S.Frediano
e di Borgo. A ridosso delle mura vi erano i sobborghi,
a loro volta circondati da un territorio pianeggiante
e fertile detto le Sei Miglia, mentre il contado posto
oltre le Sei Miglia era diviso in undici distretti,
detti vicarie. Più tardi l'antica ripartizione
urbana in cinque settori fu sostituita da una nuova
suddivisione in tre parti, o terzieri, che si chiamarono
terziere di S.Paolino, di S.Martino e di S.Salvatore.
I contrasti con Pisa, che è la città più
vicina, e la lotta per espandersi e dominare il contado
sono una costante della vita politica della città.
A questa e ad altre difficoltà il comune risponde
dandosi un'organizzazione di governo elastica, nel senso
che è pronta a mutare i suoi istituti di fronte
alle diverse esigenze che si pongono. Tuttavia le istituzioni
che rimangono essenzialmente uguali nel corso dei secoli
e che stanno alla base dell'ordinamento politico sono
il Collegio degli Anziani, il Consiglio Generale o Maggiore
e il Consiglio Minore o del popolo, affiancati naturalmente
da molti altri organismi e commissioni, dette balie.
A questi tre Consigli competevano sia l'attività
legislativa che quella esecutiva, mentre l'amministrazione
della giustizia penale era propria del Podestà,
una magistratura che, assai importante in età
medievale, viene invece svuotata di molte delle sue
prerogative dopo il secolo XIV. Al contrario di altre
città italiane, due sole volte nel corso della
propria storia Lucca conosce il fenomeno della signoria:
la prima dal 1316 al 1328 ad opera di Castruccio Castracani
degli Antelminelli, un condottiero divenuto nel tempo
quasi leggendario, che appena giunto al potere attua
una politica espansionistica per ampliare i confini
lucchesi.
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