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Il tempo in toscana
A cura del LAMMA
FOLKLORE IN TOSCANA

La Toscana non è solo la regione dove i girasole fioriscono, i salumi sono aromatizzati ed il vino ha il sapore della frutta. La turistica ma anche storica Toscana offre ogni anno un carosello enorme di rievocazioni, parate d’epoca e spettacoli legati alla tradizione. Praticamente ogni città, offre rivisitazioni medievali, con manifestazioni che risalgono ai fasti rinascimentali o che addirittura provengono da chissà quando.
Tornei cavallereschi corse equestri o semplici competizioni popolari rinnovano ogni anno sfide “all’ultimo sangue” tra le varie contrade delle città.
Al seguito della manifestazioni principale, rappresentazioni folkloristiche, mostre, sfilate d’epoca, e sagre gastronomiche, animano e ravvivano i quartieri anche per intere settimane.

FEBBRAIO

Carnevale di Viareggio
Dove: Viareggio (LU)
Quando: Periodo di carnevale
Informazioni: Fondazione Carnevale di Viareggio
Tel: 0584 962568
Fax: 0584 47077
Sito:www.laversilia.it/carnevale

Questa meravigliosa festa di Carnevale, considerata una delle più celebri d’Italia, nacque nel 1873 per iniziativa giovanile e poi si trasformò negli anni. Adottò nel 1931 come simbolo il “Burlamacco”, maschera disegnata da Umberto Benetti che prende il nome dal porto della cittadina. Si costruiscono, dopo l’approvazione dei bozzetti, nove carri alti fino a 20 metri e sei alti fino a 9 metri e larghi fino a 15, in appositi capannoni nei mesi prima del Carnevale. Il risultato alla fine è spettacolare. I carri, con a bordo più di 200 figuranti, sfilano tra la folla, intervallati da gruppi folcloristici e musicali. La sera si fa baldoria con musica, balli e banchetti, per chiudere infine con un fantastico spettacolo pirotecnico.

APRILE

La Maggiolata
Dove: Castiglione d’Orcia (SI)
Quando: 30 aprile
La notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio, un gruppo di cantori girovaghi, accompagnati da un complesso di strumenti a fiato, si sposta dal piccolo borgo medievale di Castiglione d'Orcia (Siena) verso la campagna circostante.

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Andando in giro i musici entrano nelle case cantando la Maggiolata ed in cambio ricevono vino e cibo. Il loro cammino dura tutta la notte, finché, tornati in paese, concludono il loro canto al sorgere del sole, recitando i versi :"Spunta l'alba e si veste il sole, se le mette le scarpe d'oro, sulla bocca ci ha un bel fiore, spunta l'alba e si veste il sole". I versi, recitati in quartine di ottonari, hanno un'origine antichissima, e cantano l'arrivo della primavera che porta la sua influenza positiva sulla campagna, augurando prosperità ai contadini, criticando gli ospiti meno generosi e lodando la bellezza delle fanciulle.

MAGGIO

Palio dei Micci
Dove: Querceta di Seravezza (LU)
Quando: Prima domenica di maggio
Email: info@prolocoquerceta.it

Questa festa è nata nella seconda metà degli anni 50’ ma si è via-via sviluppata per popolarità, tanto che oggi vi partecipano piu’ di duemilacinquecento figuranti in splendidi costumi medievali che inscenano storie e vicende sia realmente accadute che leggendarie o fantastiche, intrattenendo i tanti spettatori che ogni anno diventano sempre di piu’, fino a che nel campo di gara entrano otto asini (qui chiamati micci) uno per ogni contrada del paese cavalcati dai fantini, che devono aggiudicarsi il palio dopo sei giri di campo. Visto il noto carattere testardo di questi animali vi facciamo immaginare che tipo di corsa sia......... il divertimento è garantito.

Il Balestro del Girifalco
Dove: Massa Marittima (GR)
Quando: maggio
Tel: 0566-902756
Biglietteria: 0566.902289
«Signori di fuori e di dentro le mura, popolo di Borgo, di Cittavecchia e di Cittanova, maggio riscalda questa piazza antica e ci risuscita il fervore della gente, non dimentica delle glorie e delle civiche tradizioni». Con queste parole l'Araldo, in costume storico, apre la sfida del Balestro del Girifalco di Massa Marittima.
La rievocazione dell'antica tradizione si tiene ogni anno a Massa Marittima, la domenica successiva al 20 di maggio (giorno di nascita di San Bernardino degli Albizeschi, patrono della città), e la seconda domenica di agosto, in uno spettacolare gioco in notturna a partire dalle 21.
Ogni anno piazza Garibaldi di Massa Marittima diventa la scenografia eccezionale di un appuntamento con la tradizione e il folklore della cittadina dell'entroterra dell'Alta Maremma.
Ventiquattro abili ed esperti balestrieri si contendono, con un unico tiro della propria arma, la freccia d'oro e il drappellone, meritato premio di una prova così ardua. Una prova veramente difficoltosa che implica ai tiratori di colpire il centro del bersaglio posto a 36 metri di distanza e di dimensioni assai ridotte. Il fantoccio rappresenta il girifalco, il falco predatore diffuso alcuni secoli fa nella zona.
Ventiquattro balestrieri in rappresentanza delle tre contrade (Borgo, Cittavecchia e Cittanova) in cui è suddiviso la cittadina di Massa Marittima si affrontano in piazza Garibaldi per riportare in vita l'antica tradizione.
La sfilata del corteo storico in abiti medioevali si snoda nelle strade del centro storico per poi giungere nella piazza dove si trova il Duomo, ed ha inizio la scenografica rappresentazione.

Infiorata di Scarperia
Dove: Scarperia (FI)
Quando: Ultima domenica di maggio
Tel: 055.8468165
Nella notte tra sabato e domenica nelle strade del paese, vengono preparati i disegni, che sono a tema ogni anno, e colorati con i petali dei fiori che vengono raccolti o comprati nei giorni precedenti. Il mattino della domenica le strade vengono aperte al pubblico che puo’ ammirare e muoversi nei meravigliosi e profumati scenari che sono stati creati
E non potevano mancare le sagre, feste paesane che sono organizzate principalmente da maggio a settembre in Toscana, quando si puo’ stare all’aperto a mangiare,bere e ballare e dove si puo’ gustare tante specialità tipiche di questa regione, famosa anche per la sua cucina. Spesso queste feste sono accompagnate da manifestazioni in costume o giochi e balli oppure mostre ecc. ecc. Qui vi segnaliamo le meno comuni e le piu’ gustose secondo noi.

GIUGNO

Luminara di San Ranieri
Dove: Pisa Lungarno (PI)
Quando: 16 giugno
Informazioni:
Tel:
050.910506 - 050910393
Email: manifestazioni.storiche@comune.pisa.it

Sui Lungarni di Pisa si rinnova ogni anno, all’imbrunire del 16 giugno, l’incantesimo della Luminara di San Ranieri. Infatti, per antica tradizione, i pisani sono soliti celebrare con questa singolare illuminazione a cera la festività patronale del 17 giugno. Sono circa settantamila i lumini che per ogni edizione vengono meticolosamente deposti in bicchieri di vetro liscio diafano, ed appesi in telai di legno, dipinti di bianco (in gergo: "biancheria"), modellati in modo da esaltare le sagome dei palazzi, dei ponti, delle chiese e delle torri che si affacciano sui lungarni pisani.
Unica eccezionale appendice rispetto a questo scenario è la Torre Pendente, illuminata altrettanto arcaicamente con padelle ad olio, collocate anche sulle merlature delle mura urbane, nel tratto che racchiude la Piazza dei Miracoli

Calcio Storico in costume
Dove: Firenze (FI) P.zza Santa Croce
Quando: 3 incontri nel mese di giugno vicino alla festa del patrono (24 giugno)
Informazioni: Segreteria del Comitato Calcio Fiorentino Piazzetta di Parte Guelfa, 1r 50123 Firenze
Tel: 055.2616050/1/6
Fax: 055.2616053
E-mail: calciostorico@comune.fi.it

Tre giorni per celebrare il passato. Tre giorni nei quali si riaccende la storica sfida tra i quattro rioni di Firenze che si affrontano in piazza Santa Croce per contendersi l'ambito premio del Calcio storico in costume.
Il calcio, come disciplina non propriamente sportiva, ma come momento di spettacolo nasce a Firenze, nel periodo in cui «Florentia» era colonia romana. Un gioco che un tempo era la principale attrazione per celebrare particolari ricorrenze festive o eventi straordinari, anche se con lievi sfumature di significato, ha mantenuto tale valenza nelle epoche storiche.
Oggi gli incontri di Calcio storico in costume rappresentano una grande attrazione turistica, mentre per la città di Firenze e tutti i rioni, è un viaggio commemorativo nel passato. Si svolge in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono del capoluogo toscano: San Giovanni Battista che ricorre il 24 giugno. In questa occasione i quattro rioni cittadini si scontrano sul terreno di gioco, in tre accanitissime partite di 50 minuti ciascuna.
La città con le rispettive tifoserie si divide in quattro rioni (anche se un tempo erano suddivisi in sestieri) che hanno preso il nome della chiesa principale all'interno della circoscrizione. I rioni vengono riconosciuti dai fiorentini con il colore del gonfalone di appartenenza: rione di Santo Spirito «bianchi»; rione di Santa Croce «azzurri»; rione di San Giovanni «verdi» e rione di Santa Maria Novella «rossi».
Si giocano solitamente partite: due incontri di qualificazione diretta  e la finale. Ma lo spettacolo non si limitata alla sola partita, anche il corteo storico, al quale partecipano oltre cinquecento figuranti in costume, rappresenta un momento suggestivo del Calcio storico.
Uno spettacolo di colori esplode quando i «Bandierai degli Uffizi» scendono in campo per far roteare le insegne delle principale «magistrature e degli uffici» esistenti nella Repubblica Fiorentina del sedicesimo secolo. Al termine il Capitano di Guardia esegue il saluto collettivo dei personaggi ed introduce il premio per il rione vincente: la bianca vitella, rimasta oggi soltanto come «figurante» mentre un tempo veniva arrostita durante i festeggiamenti del rione vincitore.
L'inizio della partita viene segnalato dall'esplosione di una serie di colpi da parte della «colubrina», a questo punto scendono in campo i cinquantaquattro calciatori, ventisette per parte. Per cinquanta minuti si susseguono passaggi, prese aeree e mischie che animano un gioco molto sentito dai rionali e dagli stessi giocatori.
Lo scopo dei calciatori è segnare una «caccia»: un goal nella porta avversaria segnalato con uno sparo della colubrina che sancisce il punto. Scaduto il tempo il rione che risulta con un maggior numero di cacce riceve simbolicamente la vitella bianca ritirata da tutta la squadra dei calcianti.

Il Gioco del Ponte
Dove: Pisa Lungarno Pisa
Quando: Ultima domenica di giugno
Informazioni:
Tel:
050.910506 - 050910393
E-mail: manifestazioni.storiche@comune.pisa.it

Si tratta di uno spettacolo da non perdere, incastonato come una perla tra le suggestive e imponenti decorazioni del Lungarno, dove la sfida si ripete e si sublima nei giochi di luce dei grandi palazzi che si riflettono nelle acque del fiume.
Oltre 750 figuranti in costumi storici risalenti al Cinquecento spagnolo, danno vita all'imponente corteo storico che si snoda sui Lungarni pisani, fino ad arrivare al Ponte di Mezzo dove, dopo essersi ritirati nei propri «accampamenti», i due rioni «nemici» si sfidano in un questo gioco particolare e suggestivo.
I due rioni cittadini corrispondono alle due rive dell'Arno: a sud Mezzogiorno, il grande rione composto dai quartieri S. Antonio, S. Martino, S. Marco, Delfini (Marina di Pisa), Leoni (Porta Fiorentina) e Dragoni (Porta a Mare - S. Pietro); a nord Tramontana, composto dai quartieri S. Maria, S. Francesco, S. Michele, Mattaccini (Porta a Lucca), Satiri (Portanuova) e Calcesane.
Ogni parte, essendo composta da sei quartieri, ha sei squadre da far scendere in campo, si tratta dunque di valutare l'avversario e mandare la squadra più adatta ai singoli confronti, che talvolta possono durare anche delle ore, in un'atmosfera di tensione e concentrazione tra il tifo e gli incitamenti della folla assiepata lungo le spallette dell'Arno.
Compito delle squadre è sospingere un carro, lungo quasi 12 metri e largo 80 centimetri, posto su due binari, posizionato a metà del ponte di Mezzo. Gli uomini dei due rioni, affrontandosi in diverse sfide, cercano di spingerlo il più possibile dalla parte avversaria, appoggiando le spalle a delle travi perpendicolari al carro e facendosi forza all'indietro con le gambe.
Le squadre sono suddivise secondo una gerarchia militare avente a capo un Luogotenente Generale scelto dal Consiglio degli anziani, che ha la responsabilità di dirigere le strategie della battaglia del ponte. Nelle scelte tattiche il Luogotenente viene appoggiato da due Consiglieri, che svolgono uno il ruolo di stratega militare e l'altro il ruolo politico.

LUGLIO

Il Palio di Siena
Dove: Siena, piazza Del Campo (SI)
Quando: 2 luglio e 16 agosto
Informazioni: APT Siena
Tel: 0577.280551
Fax: 0577.270676

Poche manifestazioni hanno il fascino del Palio di Siena. La forma a conchiglia della splendida piazza del Campo rappresenta la cornice ideale per uno spettacolo fatto di storia e passione mai sopita. Il Palio affonda le sue radici nel medioevo, quando si tenevano corse di cavalli con palii (dal latino: pallium, drappo di stoffa preziosa). Le prime corse non si svolgevano in piazza del Campo ma attraverso le vie della città con i cavalli scossi, cioè senza fantino. Il primo Palio nel Campo fu corso nel 1583, ma solo all'inizio dell'800 la corsa assunse le caratteristiche che ancora oggi conserva. Da allora la manifestazione si svolge sempre in Piazza del Campo due volte l'anno: il 2 luglio e il 16 agosto. La città di Siena è divisa in 17 contrade ma solo 10 possono correre ad ogni palio perciò, oltre alle 7 che non hanno corso la volta precedente, ne vengono sorteggiate altre tre e con questo sorteggio inizia la manifestazione.Il giorno del Palio, dopo la provaccia finale, il clima si fa teso e quando il campanone della torre dà il segnale, i giovani della comparsa indossano i loro splendidi costumi. In un'atmosfera eccitata ogni contrada che correrà sul Campo fa benedire il proprio cavallo. L'attesa cresce sempre di più durante la sfilata storica che precede il Palio, durante la quale ogni contrada sfila con i suoi sbandieratori. Dopo il lancio della bandiera entra il Carroccio trainato da quattro buoi di razza chianina; questo carro porta il drappellone (stendardo di stoffa dipinto) che sarà assegnato alla contrada vincitrice.Il momento della partenza è scelto dalla decima contrada che, partendo di rincorsa, fa cadere la grossa fune che trattiene i cavalli. Questi scattano a grande velocità con i fantini attaccati al collo in un galoppo sfrenato. Spesso i fantini cadono durante la corsa ma il cavallo scosso, se mantiene la spennacchiera coi colori della contrada, rimane in gara.
La contrada vincente organizza una grande festa che dura tutta la notte, portando in trionfo cavallo e fantino.

AGOSTO

Palio Marinaro dell'Argentario
Dove: Porto S. Stefano (GR)
Quando: 15 agosto
Informazioni: Ente Palio Marinaro dell’Argentario Corso Umberto, 51 Porto Santo Stefano 58019 (GR)
Tel: 0564.812024
E-mail: info@palioargentario.it

"Mamma, li turchi!" esclamò uno dei pescatori che era alle reti, in mare aperto. Gli altri compagni si voltarono di scatto e un’ombra di terrore passò sui loro volti. Grande, scura e minacciosa si profilava la sagoma inconfondibile di un vascello pirata.
Imbarcazioni di quel genere si aggiravano con troppa frequenza - nel XVI secolo - al largo delle coste tirreniche; e i loro equipaggi erano formati da orde di saraceni la cui audacia era diventata proverbiale. Appena ne avevano l’opportunità si dedicavano con solerzia a quelle operazioni di pirateria che li hanno resi famosi: assalti all’arrembaggio, rapine, uccisioni, schiavitù.
Il grido tempestivo del pescatore che per primo aveva avvistato i pirati fu provvidenziale: tutti insieme abbandonarono le reti, si misero ai remi e dettero fondo ad ogni energia. Lo sforzo venne premiato: i pescatori riuscirono a trovare scampo in un anfratto della Cacciarella, sulla costa occidentale del Monte Argentario, che da quel giorno fu ribattezzata "Grotta del Turco".Che sia una storia vera o soltanto il frutto dell’immaginazione popolare poco importa.
Rimane il fatto che in nome di quella rocambolesca avventura o - a piacere - di quell’invenzione fantastica, la comunità di Porto Santo Stefano organizza, da alcuni decenni, un Palio marinaro fra i quattro rioni che compongono il paese.
Un gioco nel quale vengono messe alla prova le capacità atletiche dei giovani di Monte Argentario, anche se oggi quelle energie non sono più impiegate per sfuggire ad un nemico ma, più pacificamente, per mettere dietro alla prua della propria imbarcazione quelle spinte da altri coetanei e conterranei.Il 15 di agosto, in onore dell’Assunta, lo specchio di mare del Turchese diventa il palcoscenico per una rappresentazione che non solo "racconta la storia di una comunità marinara e del suo rapporto con il mare" (come nota lo storico locale Nazzareno Alocci), ma coinvolge emotivamente indigeni e villeggianti.
Mentre migliaia di persone si dispongono nel tratto di banchina che va dal Moletto alla Pace e centinaia di imbarcazioni stazionano ai margini del tratto di mare trasformato in campo di gara, i quattro "guzzi" - battezzati con i nomi dei venti Libeccio, Scirocco, Grecale e Maestrale - si schierano in attesa che il Capitano spari un colpo di moschetto, come segnale della partenza, per dar vita ad una regata di 4.000 metri. Al termine i sostenitori dell’imbarcazione vincente si gettano in mare, anche con i vestiti e tutto il resto, in un originale e pittoresco segno di gioia ma anche di voglia di fare un bagno.
La gara è preceduta da un corteo in costumi spagnoli del XVI secolo che rievoca il periodo in cui l’Argentario, divenuto roccaforte dello Stato dei Presìdi spagnolo, rivestì un ruolo importante nello scacchiere militare della politica europea.

Il Palio di Siena
Dove: Siena, piazza Del Campo (SI)
Quando: 2 luglio e 16 agosto
Informazioni: APT Siena
Tel: 0577.280551
Fax: 0577.270676

Poche manifestazioni hanno il fascino del Palio di Siena. La forma a conchiglia della splendida piazza del Campo rappresenta la cornice ideale per uno spettacolo fatto di storia e passione mai sopita. Il Palio affonda le sue radici nel medioevo, quando si tenevano corse di cavalli con palii (dal latino: pallium, drappo di stoffa preziosa). Le prime corse non si svolgevano in piazza del Campo ma attraverso le vie della città con i cavalli scossi, cioè senza fantino. Il primo Palio nel Campo fu corso nel 1583, ma solo all'inizio dell'800 la corsa assunse le caratteristiche che ancora oggi conserva. Da allora la manifestazione si svolge sempre in Piazza del Campo due volte l'anno: il 2 luglio e il 16 agosto. La città di Siena è divisa in 17 contrade ma solo 10 possono correre ad ogni palio perciò, oltre alle 7 che non hanno corso la volta precedente, ne vengono sorteggiate altre tre e con questo sorteggio inizia la manifestazione.Il giorno del Palio, dopo la provaccia finale, il clima si fa teso e quando il campanone della torre dà il segnale, i giovani della comparsa indossano i loro splendidi costumi. In un'atmosfera eccitata ogni contrada che correrà sul Campo fa benedire il proprio cavallo. L'attesa cresce sempre di più durante la sfilata storica che precede il Palio, durante la quale ogni contrada sfila con i suoi sbandieratori. Dopo il lancio della bandiera entra il Carroccio trainato da quattro buoi di razza chianina; questo carro porta il drappellone (stendardo di stoffa dipinto) che sarà assegnato alla contrada vincitrice.Il momento della partenza è scelto dalla decima contrada che, partendo di rincorsa, fa cadere la grossa fune che trattiene i cavalli. Questi scattano a grande velocità con i fantini attaccati al collo in un galoppo sfrenato. Spesso i fantini cadono durante la corsa ma il cavallo scosso, se mantiene la spennacchiera coi colori della contrada, rimane in gara.
La contrada vincente organizza una grande festa che dura tutta la notte, portando in trionfo cavallo e fantino.


San Rocco: tre prove per un palio
Dove: Filigne Valdarno (FI)
Quando: 31 agosto
Informazioni: Pro loco di Figline Valdarno
Tel: 055.951569

Una lunga processione in onore della Madonna alla quale partecipano le 4 contrade cittadine, gli sbandieratori dei borghi e i Sestieri fiorentini si snoda per le vie del centro storico di Figline Valdarno, nella provincia di Firenze.
Si apre così, il 31 agosto, la festa del Perdono che si conclude 4 giorni dopo, il 4 settembre, culminando con il palio a cavallo dal quale prende il nome l'iniziativa: il palio di San Rocco.
Una rievocazione la cui origine sembra risalire ai primi anni del 1400, quando poi il podestà locale fu costretto ad abolire i festeggiamenti a causa di gravi disordini che scoppiavano nella cittadina. Ripreso e interrotto più volte oggi mantiene le caratteristiche e l'impostazione del XVII secolo.
Quattro contrade (porta Aretina, porta Fiorentina, porta San Francesco e porta Senese) si contendo il premio, il palio appunto, in tre prove affascinanti che si succedono in altrettante serate: la rievocazione storica; il tiro alla fune per poi concludersi con la prova a cavallo, il palio di San Rocco.
La prima prova, la più spettacolare, prevede l'allestimento di rievocazioni storiche relative al periodo compreso tra il 1200 e il 1650, che si trasformano in vere e proprie piéce teatrali di una durata massima di 25 minuti.
E poi l'antico gioco del tiro alla fune, che in questa occasione diventa una sfida sportiva alla quale prendono parte 5 concorrenti per rione in un totale di dieci tiri.
Infine la prova più emozionante, il palio a cavallo in cui ognuno dei cavalieri ha a disposizione 5 tentativi per «catturare» con la propria lancia un piccolo anello posto a 4 metri dal suolo, ovviamente galoppando di gran carriera sul suo destriero.


SETTEMBRE

Giostra del Saracino
Dove: Arezzo
Quando: Prima domenica di settembre
Informazioni: Istituzione "Giostra del Saracino"
Tel: 0575.377462 - 0575 377460
E-mail: giostradelsaracino@comune.arezzo.it

La Giostra del Saracino è un giuoco cavalleresco, che affonda le sue radici nel Medio Evo. E' l'evoluzione di un esercizio di addestramento militare che, simulando lo scontro bellico, vedeva un cavaliere armato di lancia affrontare un autonoma con le sembianze del nemico per antonomasia dell'Occidente cristiano: l'arabo, l'infedele, il Saracino appunto. Nella società medioevale giostre e tornei erano il mezzo con cui si festeggiavano gli avvenimenti più graditi.

Di torneamenti e giostre visti in terra di Arezzo parla espressamente Dante Alighieri, all'inizio del XXII canto dell'Inferno, in alcune celebri terzine. Di giuochi con le lance (hastiludia), svoltisi in città per festeggiare il felice esito di una missione diplomatica in terra di Francia, si parla invece in due lettere indirizzate alla curia avignonese nel novembre 1331 dai Tarlati, signori di Arezzo.
Ripristinato nel 1931 in forma di rievocazione storica. Preceduto da un variopinto corteo storico, che allinea per le vie della città oltre 250 figuranti, il torneo si svolge nella suggestiva cornice di piazza Grande. Qui, dopo evoluzioni equestri e virtuose esibizioni degli Sbandieratori della città di Arezzo, i cavalieri dei Quartieri di Porta Crucifera, Porta del Foro, Porta S. Andrea e Porta S. Spirito si lanciano al galoppo contro un automa corazzato (il buratto del Saracino) e armato di flagello, raffigurante il saraceno “Buratto, Re delle Indie”. Numerosi i colpi di scena, determinati dall’abilità, dal coraggio e dalla fortuna dei cavalieri. Vince la coppia di giostratori che, nel colpire lo scudo del Saracino, realizza il maggior punteggio. In caso di parità si ricorre agli spareggi. Al Quartiere vincitore è assegnata la “lancia d’oro” creata appositamente per ogni giostra e quindi mai uguale.
La Giostra del Saracino si svolge la prima domenica di settembre (edizione principale) e terza domenica di giugno (anche se l'edizione "secondaria" della Giostra non ha mai avuto una collocazione fissa e consequienzale nel tempo).

Vita al castello
Dove: Nozzano (LU)
Quando: Inizi di Settembre
Informazioni: Associazione il Castello
Tel: 0583.548014 - 0583.548016
E-mail: associazioneilcastello@supereva.it
E’ uno dei castelli famosi per la difesa del territorio lucchese del sud-ovest dalle minacce di Pisa. La fortezza, appartenente al 1200 ospitò dopo la battaglia di Montaperti i guelfi cacciati dalle città toscane. Abbattuta nel 1374 e ricostruita durante la signoria di Castruccio Castracani servì durante i tempi della repubblica per l’avvistamento delle navi che risalivano il Serchio.
All'inizio di settembre il castello di Nozzano ricrea le atmosfere del medioevo con una manifestazione storica. Viene ricostruita la vita sociale signorile e popolare del medioevo attraverso cene, rievocazione degli antichi mestieri, cortei in costume e rappresentazione di vari momenti della storia locale.
Nel suggestivo scenario del castello si gustano con la corte antichi piatti, sapientemente realizzati su ricettari del tempo di Dante da esperti di gastronomia medievale. Nelle vie del borgo, alle luci delle torce si esibiscono giullari, mangiafuoco, menestrelli e danzatori. Un tuffo avvincente nel passato. Per le antiche vie del borgo del castello la vita si svolge come nel 1300, fra rappresentazioni di antichi arti e mestieri, mercati e osterie, in mezzo ad una folla variopinta di personaggi, cittadini e contadini, artigiani e mercanti, soldati e cavalieri, venditori e compratori, ricchi e mendicanti, penitenti e peccatori. Nelle taverne si gustano le cibarie del tempo e si beve il buon vino del contado di Lucca, dolci antichi e il delzioso vino aromatizzato, l'ippocrasso. Anche la moneta è dell'epoca: all'ingresso del castello all'offizio de cambio si convertono gli Euro in Matildi, matildini e sercambi.

Diotto, la tradizione rinascimentale
Dove: Scarperia (FI)
Quando: 8 settembre
Informazioni: Pro Loco di Scarperia
Tel: 055.8468165

Ogni anno, il «Dì otto» di settembre Scarperia, comune della provincia di Firenze, rivive i fasti rinascimentali e ripercorre la storia dell'epoca con i festeggiamenti del Diotto.
Una tradizione che risale all'epoca rinascimentale quando, proprio il giorno 8 (dì otto) settembre il vicario che aveva mantenuto l'insediamento del comune del Mugello lasciava il proprio mandato al nuovo vicario di Firenze.
Si alternano, nella giornata rinascimentale, le rappresentazioni delle lavorazioni di un tempo e le degustazioni dei piatti dell'epoca, immersi tra dame e cavalieri che affolleranno le vie del centro storico. E alla sera prosegue la tradizione con la grande sfilata, alla quale partecipa il corteo storico scarperiese, i figuranti del Calcio storico fiorentino e i bandierai degli Uffizi.
E poi finalmente i «Giochi di gagliardia», il palio che vede impegnati i rioni in vere e proprie prove di abilità nella centralissima piazza dei Vicari: si passa dal lancio dei coltelli (e non a caso la città del Mugello è famosa in tutta Italia per la produzione delle pregiatissime ) alla corsa sui mattoni, un'appassionante ed estenuante prova di abilità. Si prosegue poi con il classico gioco del tiro alla fune, la corsa nelle bigonce (i tipici contenitori in legno utilizzati per raccogliere l'uva durante la vendemmia) ed infine l'intramontabile gioco del palo della cuccagna.
Al termine delle cinque prove il rione che ha totalizzato il maggior numero di punti conquista il palio, premio dei giochi di gagliardia.

OTTOBRE

Fiera di San Luca
Dove: Impruneta (FI)
Quando: Settimana del 18 Ottobre
Informazioni: www.proimpruneta.rtd.it

Impruneta è un paese situato sulle colline di Firenze, tra la Val di Greve e la Val d'Ema. L'antica denominazione del luogo è 'in prunetis' o 'in pineta' per la presenza di pinete sparse tra gli uliveti delle zona circostante.
Nella seconda decade di ottobre si svolge a Impruneta la Fiera di San Luca. Questa festa ha origine da un'antica fiera agricola durante la quale si teneva un mercato del bestiame e degli strumenti da lavoro.
Il clou della manifestazione è rappresentato dalla gara tra i rioni cittadini: i fantini prescelti si sfidano in un gara equestre montando cavalli senza sella.
Nel passato la festa godeva di notevole importanza per la sua posizione geografica: Impruneta era a metà strada nel lungo itinerario che i pastori percorrevano, ogni anno in autunno, per migrare con i greggi dalle vallate appenniniche verso la Maremma, per trascorrervi l'inverno.
Impruneta era una tappa obbligatoria per barattare o vendere i prodotti del prorio lavoro lavoro come latte, formaggio, lana; gli imprunetini accoglievano i transumanti in piazza e offrivano in cambio gli oggetti che avrebbero potuto essere necessari ai pastori come scarpe, vestiti, utensili.
Al giorno d'oggi i pastori non ci sono più ma la festa conserva ancora il suo antico fascino: il 18 di ottobre cade il compleanno di San Luca e all'inizio della settimana ha inizio la fiera. Tante le iniziative: dalle mostre d'arte o d?artigianato, alle corse di ciuchi o di cavalli, da concerti di bande a spettacoli pirotecnici. Tanti stand affollano la piazza e le vie limitrofe: si possono trovare articoli d?abbigliamento, dolciumi, prodotti della gastronomia locale e di altre regioni e le ben note pentole in terracotta o i vasi da giardino, che rappresentano le specialità artigianali locali.

Sagra delle castagne
Dove: Orciatico (PI)
Quando: Terza domenica di ottobre

La Sagra delle Castagne è una festa riconosciuta al livello nazionale che si svolge con ricorrenza annuale in un piccolo paesino delle colline pisane. Orciatico, piccolo borgo medioevale che mantiene in sè tutt'oggi le caratteristiche antiche, è stato definito in più occasioni in Gioiello dell'Alta Valdera. situato sui colli dominanti il Parco Alta Valdera, l'amministrazione comunale di Lajatico ha provveduto a valorizzare questa perla e tutte le sue qualità creando sentieri guidati per i boschi. Nell'occasione della Sagra delle Castagne, ormai giunta alla 32° edizione, vengono create appositi sentieri che possono condurre gli amanti del folklore storico toscano in punti caratteristici delle nostre zone. Orciatico ha il vanto di possedere due mulini a vento costruiti negli ultimi anni del 1600 ancora in buono stato. Uno dei sentieri guidati porterà il visitatore dentro questi mulini in cui sarà possibile vedere le macine usate dal 682 (data di costruzione) agli ultimi anni del 1800 (anni in cui il mulino ha cessato di funzionare). Grazie allo sforzo del comitato per le feste paesane questo mulino è stato ristrutturato ed è gia in corso lo sviluppo per un progetto di ristrutturazione.
Inoltre i percorsi porteranno a visitare un importante sito di studi geologici a livello mondiale. Infatti la Mofeta di Orciatico è stata oggetto di studio da parte dell'università di Los Angeles nel 1993 e tutt'ora è monitorata frequentemente. 
Il sentiero porterà direttamente a 2 metri dalla bocca dove avviene il contatto tra il ruscello d'acqua ed i gas sotterranei. Curioso è il "bollire" incessante dell'acqua e il colore particolare delle foglie degli alberi che, a causa di una eccessiva percentuale di anidride carbonica nell'aria, subiscono alcune mutazioni nel ciclo clorofilliano.
Durante la Sagra delle Castagne si svolgerà una sfilata di moda riconosciuta al livello nazionale MISS UNIVERSO 2004. Presentatore ed animatore sarà David Pratelli, direttamente dagli studi rai, vincitore del concorso per imitatori 2003.
Per tutta la giornata della sagra i visitatori di orciatico potranno assistere a spettacoli riproducenti arti e mestieri antichi che aumenteranno il già intenso sapore di medioevalità caratteristica della festa.

PERIODO PASQUALE

Scoppio del carro
Dove: Firenze Duomo (FI)
Quando: Sabato Santo
Informazioni: Ufficio Manifestazioni Tradizionali e Popolari
Tel: 055.8396528-9

Col fiato sospeso per il buon esito dell’ evento Questa singolare manifestazione ha antiche origini. Deve la sua nascita alle crociate in Terra Santa da cui si diffuse l’usanza pasquale di distribuire il fuoco santo al popolo fiorentino. Fu solo in seguito che fu introdotto un carro come mezzo per il trasporto del fuoco che ardeva su un tripode. Oggi il carro viene trasportato per il giorno di Pasqua da buoi bianchi dal piazzale del Prato fino al Duomo di Firenze e si tende ad esso un filo di ferro che lo unisce all’altare maggiore. Lungo detto filo viene installato una colombina che porta nel becco un ramoscello di olivo e che ha il compito di scivolare verso il carro con la miccia accesa per incendiare i fuochi d’artificio contenuti su di esso. La tradizione vuole che se lo scoppio risulta perfetto, per Firenze si preannuncia un anno positivo.

Festa del Corpus Domini - I tappeti di Camaiore
Dove: Camaiore Via Centrale (LU)
Quando: Sera precedente alla ricorrenza del Corpus Domini
Informazioni: Ufficio cultura del Comune di Camaiore
Tel: 0584.986333

Per celebrare la festa cristiana del Corpus Domini si realizzano nelle strade principali di Camaiore grandi tappeti in segatura colorata sui quali passerà la processione religiosa la domenica mattina. I motivi delle opere spaziano da motivi geometrici ad altri di carattere floreale, da rappresentazioni di episodi della vita di Cristo a riproduzioni di famosi dipinti rinascimentali o creazioni originali di artisti contemporanei.
Questa festa sembra fosse una consuetudine già in uso già alla fine del '400, come riportato nell'Archivio Storico Comunale, che si è perpetuata nei secoli. Nell' '800 i tappeti erano creati con fiori e rifiniti ai lati con segatura (chiamata localmente Pula) ed erano realizzati in occasione del Corpus Domini in segno di benvenuto per accogliere i Duchi di Lucca in visita nella zona. Oggi i tappeti sono realizzati solamente con segatura, che grazie ad apposite tinte assumono varie tonalità, e sono il frutto del lungo lavoro dei Tappetari camaioresi, che per mesi studiano i disegni, colorano la segatura e in una notte realizzano le suggestive opere che saranno poi distrutte con la processione del Corpus Domini la mattina seguente.
Presso il Museo di Arte Sacra di Camaiore vengono esposti i bozzetti e le foto dei tappeti realizzati per il Corpus Domini in modo che la magia di queste opere suggestive possa essere ammirata più a lungo.


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