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A cura del LAMMA
SAN GIMIGNANO [Da non perdere a San Gimignano] [La Storia di San Gimignano]
San Gimignano prende il nome dal santo vescovo modenese morto nel 385. Nonostante le antiche origini etrusche, di cui rimangono importanti testimonianze anche nel Museo Etrusco, il primo nucleo abitato si estese e raggiunse il massimo splendore intorno al 1000 quando si elegge a libero comune fortificando il borgo con oltre 2 km di cinta muraria. In questo periodo crescono nobili palazzi e le famose e possenti torri medievali, in parte sfogggiate come manifestazioni di forza e potere, altre come protezione, ma diventando sempre più anche delle case torri.

Ancora oggi delle 72 torri di un tempo, ne rimangono circa 15 caratterizzando l'aspetto storico-artistico e panoramico della cittadina.
San Gimignano deve la sua notorietà a quell'atmosfera medievale che vi si respira, alle botteghe di artisti e artigiani, di cermaisti e di orafi, alle alte mura di cinta, alle alte torri, alle caratteristiche viuzze che si snodano tra piazzette e palazzi rivestiti di mattoni e, nonostante la forte presenza di turisti italiani e stranieri, sembra, a volte di immergersi in un tratto di storia, fatta di scontri e di contese, tra Guelfi e Ghibellini, segue le vicende storiche di Firenze e Siena da cui, comunque assorbe l'influenza ed il carattere artistico. E' forse in questo periodo che a San Gimignano lavorano i più grandi maestri dell'epoca, lasciando indelebili e preziosissime testimonianze, capolavori d'arte unici al mondo.
Ma la notorietà di San Gimignano è dovuta anche alla notevole produzione di Zafferano, già coltivata in epoca medievale, e per la tanto amata Vernaccia, il profumato e ineguagliabile vino prodotto quasi esclusivamente in questa terra fin dal medioevo, amato da Michelangelo e da Dante che lo evoca nell'inferno dove vuole un papa soggiogato dall'amore inarrestabile per la Vernaccia.

DA NON PERDERE A SAN GIMIGNANO
Inutile ribadire che oltre alle più importanti opere d'arte e architettoniche, il borgo deve inevitabilmente essere scoperto passo dopo passo, alla scoperta dei caratteri tipicamente medievali.
Una particolare visita meritano Piazza della Cisterna, Piazza del Duomo e i palazzi che le circondano.
Il Palazzo del Podestà, con la torre detta Rognosa e la sua caratteristica loggia.
Il Palazzo del Popolo, con la torre Grossa alta 54 metri con panorama su tutta la Val d'Elsa.
Orario: 1° Marzo - 31 Ottobre 9,30 — 19,30 1° Novembre - 28 Febbraio 10,00 - 17,30

La Collegiata di S. Maria Assunta:
E eretta nel XII sec., ampliata da Giuliano da Maiano nelle metà del XV, con cicli di affreschi del '300 senese (Storie del Vecchio e Nuovo Testamento di Barna da Siena, Bartolo di Fredi e Taddeo di Bartolo) e del '400 fiorentino (ciclo della Vita di S. Fina, di Domenico Ghirlandaio), e il S. Sebastiano di Benozzo Gozzoli.
La Cappella, di Giuliano e Benedetto da Maiano, ha decorazioni e fregi in terracotta.

Chiesa di S. Agostino
Conserva affreschi di Benozzo Gozzoli che illustrano la vita del santo, e "l'incoronazione", opera dipinta dal Pollaiolo. Le grandi superfici pittoriche della Collegiata, potrebbero essere enormemente istruttive, arricchendo gli animi anche dei meno attenti all'arte. Purtroppo, l'illuminazione a tempo obbliga un continuo e inarrestabile inserimento di monetine.
Orario:
Dal 1° Aprile al 31 Ottobre da Lunedì a Venerdi 9,30 - 19,30
Sabato 9,30 - 17,00 Domenica e festivi 13,00 - 17,00
Dal 1° Novembre al 31 Marzo da Lunedi a Sabato 9,30 - 17,00 Domenica e festivi 13,00 - 17,00
Da visitare anche le Chiese di S. Pietro, S. Jacopo e S. Bartolo e il Palazzo del Podestà .
Le Fonti (XII sec., ampliato nel Xlll), edificio impiegato per la lavatura della lana. L'itinerario può concludersi nella Piazza della Cisterna, con al centro un pozzo.
^Inizio^

STORIA DI SAN GIMIGNANO
San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val d’Elsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) iniziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Tant’è che San Gimignano ebbe una straordinaria fioritura di opere d’arte che adornarono chiese e conventi. Nel 1199 divenne libero comune, combatté contro i Vescovi di Volterra ed i comuni limitrofi, patì lotte intestine dividendosi in due fazioni al seguito degli Ardinghelli (guelfi) e dei Salvucci (ghibellini). L’otto maggio 1300 ospitò Dante Alighieri, ambasciatore della lega guelfa in Toscana. La terribile peste del 1348 ed il successivo spopolamento gettarono San Gimignano in una grave crisi. La cittadina dovette perciò sottomettersi a Firenze. Dal degrado e abbandono dei secoli successivi si uscì soltanto quando si cominciò a riscoprire la bellezza della città, la sua importanza culturale e l’originaria identità agricola.

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