Il tempo
in toscana
A cura del LAMMA
|
È
situata a 322 m s.l.m. in splendida posizione panoramica
sull'alto di un colle tra le alte valli dell'Arbia
e dell'Elsa, alla convergenza di importanti e frequentate
vie di comunicazione stradale. L'espansione urbanistica
della città, lentissima e ineguale fino al
Mille, si accentuò a partire dal sec. XI
in concomitanza con la sempre maggiore importanza
politica assunta dal libero Comune di Siena, accompagnata
da una florida prosperità economica. |
|
L'abitato si estese sulla sommità del colle
adattandosi alle sue articolazioni e assumendo
così quella tipica struttura triangolare
che avrebbe conservato per alcuni secoli nonostante
gli ampliamenti successivi. Sotto i Medici, nel
sec. XVI, fu inglobata entro la cerchia muraria
l'area occupata dalla fortezza, che alla fine
del sec. XVIII sarebbe poi stata trasformata in
giardino pubblico. Il più recente sviluppo
edilizio ha avuto luogo verso valle, specialmente
lungo le principali vie di accesso alla città.
DA
NON PERDERE A SIENA
I
Monumenti di Piazza del Duomo
Siena conserva quasi intatto il tessuto urbano
e l'aspetto definitisi fra il sec. XIII e il XVI.
Nata dalla fusione di tre abitati, Siena ha i
suoi centri urbanistici e monumentali nella Piazza
del Campo e in quella del Duomo. Massimo monumento
cittadino è appunto il duomo, iniziato
nel 1229, compiuto nelle strutture fondamentali
nel 1264 e portato a termine nel sec. XIV; fra
il 1376 e il 1382 furono completate la facciata
e l'abside. L'ambizioso progetto, iniziato nel
1339, di costruire un nuovo, gigantesco duomo,
del quale il precedente avrebbe dovuto essere
il transetto, venne abbandonato nel 1355 per insormontabili
difficoltà tecniche. La facciata gotica
tricuspidata, ornata di tre portali e di numerose
statue (gli originali si trovano nel Museo dell'Opera
Metropolitana e sono stati sostituiti da copie),
è dovuta nella parte inferiore a Giovanni
Pisano e allievi (1284-96), nella superiore a
Giovanni di Cecco (1376-82). Notevole anche il
campanile, costruito in stile romanico nel 1313,
con decorazione a strisce marmoree bianche e nere.
L'interno, a tre navate su pilastri polistili,
suggestivo nel paramento murario a fasce bianche
e nere, ha uno stupendo pavimento (56 riquadri
a graffito e a tarsia in marmo bianco, nero e
colorato), realizzato fra il 1369 e il 1547 su
cartoni forniti da numerosi artisti, fra cui Matteo
di Giovanni, Pinturicchio e il Beccafumi. Numerosi
e di grande valore artistico le sculture e i dipinti
conservati nella chiesa: celebre in partic. il
pergamo a pianta ottagonale, realizzato da Nicola
Pisano con l'ausilio di Giovanni Pisano, Arnolfo
di Cambio e Lapo (1265-68). In marmo bianco, poggiante
su nove colonne di granito, di porfido e di marmo
verde, ha la parte superiore divisa in otto riquadri,
separati tra loro da statue di Profeti e Angeli,
splendidamente scolpiti con Storie di Cristo.
Nella cappella di S. Giovanni Battista, costruita
da Giovanni di Stefano nel 1482, si trovano dipinti
del Pinturicchio, la statua di S. Caterina d'Alessandria
(1487), realizzata da Neroccio di Bartolomeo Landi
e aiuti, e la statua bronzea di S. Giovanni Battista,
di Donatello, splendido esempio della potenza
espressiva del maestro. Nella cappella di S. Ansano
si possono ammirare il Monumento del cardinale
Riccardo Petroni, di Tino da Camaino (1318), e
la Tomba del vescovo Giovanni Pecci, in bronzo,
di Donatello (1426). Altre opere notevoli sono
l'Altare Piccolomini, opera di Andrea Bregno,
e, nel presbiterio, l'altare maggiore realizzato
nel 1532 da B. Peruzzi; su di esso si trovano
un pregevole ciborio bronzeo del Vecchietta (1467-72),
due angeli portacandelabro di Giovanni di Stefano
e otto angeli del Beccafumi. Di particolare bellezza
è il coro ligneo addossato alle pareti
dell'abside. Dal duomo si accede alla Libreria
Piccolomini, costruita nel sec. XV per custodire
la biblioteca di Pio II. L'interno è rivestito
da un ciclo di affreschi del Pinturicchio e allievi
(Scene della vita di Pio II), notevoli per la
vivacità dello stile e l'esuberanza decorativa.
Sotto gli affreschi, lungo le pareti, sono esposti
alcuni bellissimi corali miniati da Liberale da
Verona, Sano di Pietro e altri. Il battistero
(1316-25) è la continuazione della parte
absidale del duomo e ne costituisce in certo senso
la cripta; sulla facciata gotica (1382) si aprono
tre grandiosi portali, quello centrale cuspidato.
All'interno si trova il mirabile fonte battesimale
di Iacopo della Quercia, ornato di sei bassorilievi
bronzei alternati a statue, fra i quali Zaccaria
cacciato dal tempio dello stesso Iacopo, il Convito
di Erode di Donatello, Battesimo di Gesù
e Cattura di Cristo di L. Ghiberti. Sulla Piazza
del Duomo sorgono il Palazzo Arcivescovile (1723),
che conserva all'interno la Madonna del Latte
di A. Lorenzetti; il palazzo detto del Magnifico,
fatto erigere da Pandolfo Petrucci (1508); lo
Spedale di S. Maria della Scala (sec. XIII-XIV),
con affreschi del Vecchietta, di Domenico di Bartolo,
ecc.; la chiesa di S. Maria della Scala o della
SS. Annunziata, con bella statua bronzea di Cristo
risorto, opera del Vecchietta, e, nel catino,
La piscina probatica, uno dei più felici
dipinti di Sebastiano Conca.
^Inizio^
I
Monumenti di Piazza del Campo
Alla Piazza del Duomo, centro del potere religioso,
si contrappone la Piazza del Campo, centro del
potere civile. A forma di valva di conchiglia,
è una delle più belle piazze medievali
d'Europa. Cinta da palazzi dei sec. XIII-XIV,
è dominata dal Palazzo Pubblico (1297-1342),
in pietra e in cotto, il più elegante esempio
di gotico toscano. Alla sua sinistra si innalza
per ca. 102 m la slanciata e bellissima Torre
del Mangia, quasi interamente rivestita in cotto,
alla cui base sorge la cappella di Piazza, fatta
erigere dai Senesi come ringraziamento per lo
scampato pericolo della peste del 1348; iniziata
da Domenico d'Agostino e terminata da Giovanni
di Cecco, la cappella custodisce all'interno un
interessante affresco del Sodoma. Nel Palazzo
Pubblico, in parte sistemato a Museo, si trovano
la Sala del Mappamondo, con i famosi affreschi
della Maestà e di Guidoriccio da Fogliano
di Simone Martini, e la Sala della Pace o Sala
dei Nove, decorata dal ciclo Allegorie ed Effetti
del Buono e Cattivo Governo in città e
nel contado di A. Lorenzetti, uno dei più
importanti complessi pittorici non solo della
scuola senese, ma di tutta l'arte medievale italiana.
Sul lato opposto del Palazzo Pubblico è
situata la Fonte Gaia, costruita tra il 1409 e
il 1419 da Iacopo della Quercia e ornata di sculture
(gli originali si trovano nel Palazzo Pubblico,
sostituiti da copie di T. Sarrocchi) in cui l'artista
senese fornì una prova di grande armonia
e compostezza formale.
^Inizio^
Gli
altri monumenti principali
Al sec. XIII risalgono il severo Palazzo Tolomei,
in pietra, e le chiese di S. Maria dei Servi,
con interno rinascimentale (1471-1528), che conserva
opere di Coppo di Marcovaldo, P. Lorenzetti, L.
Memmi; di S. Agostino (trasformata nel 1755 da
L. Vanvitelli), con opere di A. Lorenzetti, Matteo
di Giovanni, Perugino, il Sodoma; di S. Domenico,
maestosa costruzione gotica (1226-1465), che custodisce
opere di Benedetto da Maiano, di Matteo di Giovanni
e del Sodoma. Trecentesche sono le chiese di S.
Francesco (1326-1475), di sobria imponenza, con
notevolissimi affreschi all'interno (Crocifissione,
di P. Lorenzetti, 1331; San Lodovico d'Angiò
davanti a Bonifacio VIII, di A. Lorenzetti, 1331),
e di S. Niccolò del Carmine, rifatta nel
1517 su disegno di B. Peruzzi (all'interno, dipinti
del Beccafumi e del Marrina); notevoli inoltre
i palazzi Chigi-Saracini e Salimbeni e le opere
di fortificazione, come l'imponente Porta Romana.
Nel sec. XV vennero innalzati edifici tardogotici
e, a iniziare dalla metà del secolo, rinascimentali,
spesso a opera di architetti fiorentini. Fra i
primi, notevoli la Loggia della Mercanzia (1428-44),
di Sano di Matteo e Pietro del Minella, e l'elegante
Palazzo Buonsignori già Tegliacci, sededella
Pinacoteca Nazionale. Fra i palazzi rinascimentali,
degni di menzione i palazzi Piccolomini (iniziato
nel 1469) e Piccolomini o delle Papesse (1460-95),
dovuti a B. Rossellino (nel primo, oggi Archivio
di Stato, si conservano le famose Tavolette di
biccherna). Interessanti costruzioni religiose
sono la chiesa di Fontegiusta, dalla sobria facciata
in cotto di puro stile rinascimentale, e gli oratori
di S. Bernardino (con interessanti affreschi del
Sodoma e del Beccafumi) e di S. Maria delle Nevi,
attribuito a Francesco di Giorgio Martini, che
conserva la bellissima Madonna della Neve di Matteo
di Giovanni. Al sec. XV risale inoltre parte del
complesso del Santuario Cateriniano, peraltro
ampiamente trasformato e ingrandito nei secoli
successivi. Significativa opera del principio
del Cinquecento è palazzo Pollini, di B.
Peruzzi. Nei dintorni della città, degno
di attenzione il convento dell'Osservanza, del
sec. XIII; la chiesa, eretta su disegno di Francesco
di Giorgio Martini e G. Cozzarelli (1474-90),
conserva all'interno opere di A. Della Robbia,
del Riccio, di Sano di Pietro e del cosiddetto
Maestro dell'Osservanza.
^Inizio^
Le
Ceramiche
La città fu sede di un centro ceramico
che, attivo già nel sec. XIII, raggiunse
la notorietà nel sec. XVI per la produzione
di maioliche. Tra gli oggetti più tipici
usciti dalle fornaci senesi si ricordano i vasi
da farmacia decorati su un solo lato, le brocchette
con beccuccio troncoconico saldato al corpo mediante
un nodo intrecciato, le mattonelle per pavimenti
(famose quelle per il pavimento della Libreria
Piccolomini).
^Inizio^
|
MUSEI
E BIBLIOTECHE
Oltre al già citato museo del Palazzo Pubblico,
la città vanta altre importanti raccolte. La
Pinacoteca Nazionale conserva notevolissime opere di
maestri senesi dei sec. XII-XVII (la Madonna dei Francescani
di Duccio di Buoninsegna; una Madonna col Bambino di
S. Martini; Città sul mare, Castello in riva
al lago, Madonna, Santi e Angeli e Annunciazione di
A. Lorenzetti; Storie dell'ordine carmelitano di P.
Lorenzetti; Madonna col Bambino, S. Girolamo e S. Bernardino
del Neroccio; dipinti di Guido da Siena, Niccolò
di Segna, Bartolo di Fredi, Lippo Memmi, Paolo di Giovanni
Fei, Domenico di Bartolo, Michelino da Besozzo, Giovanni
di Paolo, Sassetta, Matteo di Giovanni, Francesco di
Giorgio Martini, Sano di Pietro, Pinturicchio, R. Manetti,
Andrea del Brescianino, Sodoma, Beccafumi, A. Dürer,
F. Zuccari, L. Lotto, ecc.). Il Museo dell'Opera Metropolitana
conserva quasi esclusivamente opere rimosse dal duomo.
Da ricordare in particolare, oltre alla celebre Maestà
di Duccio di Buoninsegna, dipinti di D. Beccafumi, del
Pomarancio, del Brescianino, di S. Martini, di P. Lorenzetti
(trittico con la Natività della Vergine, 1342);
il gruppo marmoreo delle Tre Grazie, copia romana del
sec. III da un originale greco di età ellenistica,
già nella Libreria Piccolomini; dieci statue
di personaggi biblici di Giovanni Pisano. La Biblioteca
comunale degli Intronati (che assunse questo nome nel
1932 in omaggio all'Accademia omonima) fu fondata da
Sallustio Bandini e da lui donata nel 1758 all'università.
Passò quindi al comune. Possiede quasi 350.000
volumi e opuscoli, 938 incunaboli, 5372 manoscritti
(tra i quali l'Evangeliario Bizantino del sec. XI proveniente
dal palazzo imperiale di Costantinopoli), molte stampe
e disegni di artisti senesi e non senesi.
^Inizio^
SPETTACOLO
L'avvenimento spettacolare più rilevante della
città è certamente il Palio, le cui origini
risalgono al sec. XIII, ripetuto ogni anno con lo stesso
regolamento dal 1656. Ma Siena è importante nella
storia del teatro italiano soprattutto per due accademie
cinquecentesche: la Congrega dei Rozzi, fondata nel
1531 da un gruppo di artigiani, che elaborò un
repertorio di farse popolaresche, probabilmente influenzate
dai Maggi e dai Bruscelli del contado; e l'Accademia
degli Intronati cui si deve un certo numero di commedie
erudite, compresi Gli ingannati che sembra
abbiano ispirato a Shakespeare La dodicesima notte.
Si deve alla stessa accademia anche la costruzione di
un teatro permanente (accanto a quello dei Rozzi, inaugurato
nel 1690 e chiuso nel 1948) che prese nome da un'accademia
scissionistica dei Filomati nel sec. XVII e che esiste
tuttora, restaurato nel 1950, come Teatro dei Rinnovati,
nome assunto all'inizio dell'Ottocento. La vita musicale
di Siena gravita intorno all'Accademia Musicale Chigiana;
fondata nel 1931 dal conte Guido Chigi Saracini, promuove,
oltre a una stagione concertistica di alto livello,
corsi di perfezionamento in varie discipline musicali
tenuti da insegnanti di prestigio mondiale; organizza
inoltre annualmente tra agosto e settembre una Settimana
Musicale Senese nell'ambito della quale vengono presentate
musiche in prima esecuzione e riproposte pagine del
passato di particolare rilievo storico-culturale. L'Accademia
Musicale Chigiana cura la pubblicazione di un bollettino
periodico, che dal 1965 esce con il nome di Chigiana
e ospita notevoli contributi musicologici e critici
di studiosi italiani e stranieri.
^Inizio^
STORIA
DI SIENA
Siena fu fondata come colonia romana al tempo dell'Imperatore
Augusto e prese il nome di Saena Julia.
Le scarse notizie attendibili precedenti della fondazione,
suggeriscono l'esistenza di una comunità etrusca
sulla quale si insediò la colonia militare romana
ai tempi di Augusto.
Il primo documento che conosciamo in cui viene citata
la comunità senese risale al 70 DC e porta la
firma di Tacito che, nel IV libro delle Historiae, riporta
il seguente episodio: il senatore Manlio Patruito riferì
a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con
un finto funerale durante la sua visita ufficiale a
Saena Julia, piccola colonia militare della Tuscia.
Il Senato romano decise di punire i principali colpevoli
e di richiamare severamente i senesi a un maggiore rispetto
verso l'autorità.
^Inizio^
|